Spesometro 2018: come fare per non incorrere in sanzioni

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Lo Spesometro 2018 è il documento che devono obbligatoriamente presentare le imprese con un riepilogo delle fatture emesse e ricevute. La mancata trasmissione entro il 28 febbraio 2018 o l’erronea indicazione dei dati comporta delle sanzioni.

Le regole per lo Spesometro 2018

La Commissione Bilancio del Senato ha approvato il Decreto Legge numero 148 del 2017 con il quale si apporta una modifica alla Legge Finanziaria 2018. L’aggiunta riguarda lo Spesometro 2018, specificando le procedure per la trasmissione dei dati delle fatture emesse e ricevute da parte delle imprese. Seguendo le istruzioni fornite dalla norma si possono evitare le sanzioni previste per la mancata o l’erronea trasmissione dei dati.

La proroga

Lo scorso fine settembre si era verificato un malfunzionamento del sistema informatico di Sogei, quindi l’Agenzia delle Entrate ha deciso di rimediare prorogando i termini per la presentazione dello Spesometro 2018, consentendo alle imprese di inviare i dati entro il 28 febbraio 2018. Tale data vale anche per le fatture relative al secondo semestre. Il rispetto di questa nuova scadenza permette di non incorrere in alcuna scadenza.

La cadenza di presentazione

Lo Spesometro 2018, come previsto dalla nuova legge, può essere presentato annualmente o semestralmente. In ogni caso si devono riportare la partita Iva dei soggetti coinvolti nelle diverse operazioni o eventualmente il codice fiscale se si tratta di persone fisiche, data e numero della fattura, la base imponibile, l’aliquota applicata e l’imposta. Le fatture con un importo inferiore a 300 euro possono essere registrate in modo cumulativo ed è discrezione del dichiarante se trasmettere o meno il documento riepilogativo.

I dati da inserire nello Spesometro 2018

Vanno indicati i dati relativi alla partita Iva del cedente o del prestatore per le fatture attive, del cessionario o del committente per le fatture passive. Inoltre si devono riportare le date e il numero del documento che riepiloga le fatture, con l’ammontare a cui si deve applicare l’imposta e quindi la somma della stessa imposta. Entro febbraio dovranno essere trasmesse le informazioni per entrambi i semestri 2017, altrimenti si verrà sanzionati.

La multa

In caso i dati non siano corretti oppure non venga presentato lo Spesometro 2018, si dovrà pagare la sanzione. Gli errori costano 2 euro per ogni fattura non riportata correttamente fino a 1000 euro per ciascun trimestre. Se si invia la correzione entro i primi 15 giorni dalla trasmissione dei dati, si paga la metà, quindi 1 euro a fattura e con un massimale di 500 euro per trimestre. L’Agenzia delle Entrate, tuttavia, sta lavorando per riuscire entro cinque anni a eliminare la dichiarazione dei redditi, perché sarà lo stesso ente a raccogliere tutti i dati necessari per calcolare le imposte da pagare e le detrazioni.

 

Spesometro 2018

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