Agenzia del Farmaco, Milano torna il lizza per l’assegnazione

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Sviluppi inaspettati per l’assegnazione della sede dell’Agenzia del Farmaco europea: dopo che Amsterdam si era aggiudicata tramite sorteggio la possibilità di ospitare l’ente europeo, giungono nuove e sorprendenti notizie che potrebbero rimettere in gioco Milano come sede dell’agenzia.

La città olandese rischia però una brutta figura a causa del mancato rispetto dei tempi di realizzazione della nuova sede dell’Agenzia del Farmaco che i suoi vertici non sono disposti ad accettare: l’edificio che dovrà ospitarne gli uffici, infatti, non è ancora stato costruito e con tutta probabilità non lo sarà entro l’inizio del 2019, data stabilita.

L’allarme è stato lanciato dal direttore esecutivo dell’Ema, Guido Rasi, che denuncia possibili ritardi e costi supplementari. Un assist che i politici italiani – da Maroni a Sala fino alla ministra Lorenzin – hanno colto al volo facendo presente che Milano è pronta a offrire all’Agenzia del Farmaco il Pirellone, pronto e disponibile in pochi mesi.

Per questo è pronto il ricorso di Milano sulla sede dell’Agenzia del Farmaco che, dovendo abbandonare Londra dopo la Brexit, deve trovare in fretta una nuova sede.

I possibili impatti economici dell’Agenzia del Farmaco

L’agenzia europea può avere un forte impatto economico sulla città che ne ospita la sede. Si calcolano qualcosa come 40 milioni di euro all’anno per i consumi delle novecento famiglie dei suoi dipendenti, oltre ai rapporti di lavoro delle imprese che interagiscono con l’agenzia (30 milioni) e l’indotto turistico con 600mila professionisti ogni anno a Milano e 25 milioni di euro in consumi tra alberghi, ristoranti e altro.

La situazione della nuova location olandese però è a dir poco drammatica, come evidenzia Rasi che puntualizza come il nuovo palazzo dell’Ema non sia ancora pronto e che la soluzione transitoria proposta dagli olandesi non è ottimale, perché dimezza lo spazio della sede di Londra.

Inevitabili gli strati di complessità che si aggiungono al trasferimento e che allungheranno i tempi per tornare a far funzionare le cose regolarmente. L’Agenzia del Farmaco dovrà essere operativa ad Amsterdam dal primo giorno della Brexit, cioè il 30 marzo 2019, ma “il palazzo finale non sarà pronto per allora e quindi dovremo andare in una sede temporanea nella città” spiega Rasi che evidenzia anche come “questo doppio trasferimento ci costringerà a investire più risorse, e prolungherà il piano di continuità, ovvero impiegheremo di più per tornare alle operazioni normali“.

Di cosa si occupa l’Agenzia del Farmaco

L’Agenzia del Farmaco facilita lo sviluppo e l’accesso ai medicinali; valuta le domande di autorizzazione all’immissione in commercio; monitora la sicurezza dei medicinali durante il loro intero arco di vita; fornisce informazioni agli operatori sanitari e ai pazienti.

L’Ema è gestita da un consiglio di amministrazione composto da 36 membri, che devono agire nell’interesse pubblico. Non rappresentano nessun governo, organizzazione o settore. Il consiglio definisce il bilancio dell’agenzia e ne approva il programma di lavoro annuale.

Il direttore esecutivo dell’agenzia è responsabile di tutti gli aspetti operativi, delle questioni relative al personale e della redazione del programma di lavoro annuale. L’Agenzia del Farmaco dispone di sette comitati scientifici e vari gruppi di lavoro, cui partecipano migliaia di esperti di tutta Europa.