Un recente disegno di legge punta a eliminare l’assegno per i figli in caso di separazione dei coniugi. Il mantenimento resterà un onere per entrambi, ma nessuno sarà più obbligato a versare denaro all’altro. Funzionerà?
Se siete separati con figli, forse siete già con il fiato sospeso, perché presto potrebbero arrivare dei grandi cambiamenti per voi. L’assegno per i figli sembrerebbe avere le ore contate. Il DDL Senato n. 735 del 3 agosto 2018, Norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità, si propone l’obiettivo di modificare, se non rivoluzionare, il diritto di famiglia.
Il nuovo disegno di legge è stato presentato alla Camera di recente, a firma del senatore leghista e avvocato Simone Pillon, e sarà discusso dal Parlamento. Le modifiche più significative interesseranno l’assegno di mantenimento per i figli, che sarà eliminato del tutto, la doppia residenza per questi ultimi e il tempo minimo da trascorrere con loro da parte di ciascun genitore.
Assegno per i figli, nessun obbligo di versamento in denaro
Attualmente è molta l’incertezza intorno agli scenari aperti dal nuovo disegno di legge, perché il Parlamento deve ancora discuterne. Tuttavia sono già trapelati diversi dettagli, che stanno dividendo la politica e l’opinione pubblica. Il senatore leghista ha anticipato che il DDL prevede la cancellazione dell’assegno per i figli, ossia dell’obbligo per un coniuge di versare all’altro del denaro.
“Il mantenimento dei figli sarà un onere di entrambi che provvederanno in maniera diretta, come accade nelle coppie conviventi, salvo diverso accordo” ha dichiarato Pillon al Messaggero. Questa affermazione potrà sembrarvi scontata, se ritenete che ogni genitore debba avere l’interesse spontaneo a prendersi cura della propria prole.
Eppure, il DDL potrebbe aprire uno scenario tutt’altro che roseo in alcune famiglie. Cosa accadrebbe se, cancellato l’assegno per i figli, uno dei due coniugi ne approfittasse per disinteressarsi di loro?
Sono previste delle situazioni limite. In questi casi sarà il giudice a pronunciarsi sul mantenimento diretto. “Sulla base del costo medio dei beni e servizi per i figli, individuato su base locale in ragione del costo medio della vita come calcolato dall’Istat” ha puntualizzato Pillon.
Doppia residenza ai figli, affidamento congiunto, no all’assegnazione casa
Oltre alla cancellazione dell’assegno per i figli, il nuovo disegno di legge prevede altre grandi novità. Tra esse figurano la possibilità della doppia residenza e la loro permanenza per almeno 12 giorni mensili (pernottamenti inclusi) presso ciascun genitore.
“Salvo diverso accordo tra le parti e salvo comprovato e motivato pericolo di pregiudizio per la salute psico-fisica dei figli” si legge nel DDL. In presenza di difficoltà a rispettare i requisiti minimi di soggiorno, verranno stabiliti “adeguati meccanismi di recupero durante i periodi di vacanza“.
Il DDL abolisce anche l’assegnazione della casa di proprietà a uno dei coniugi. Entrambi saranno responsabili dei figli e potranno contare su un affidamento congiunto per quanto riguarda il tempo da trascorrere con loro. “Il minore ha il diritto di trascorrere con ciascuno dei genitori tempi paritetici ed equipollenti, salvo i casi di impossibilità materiale” precisa la norma.