La classifica delle migliori università mondiali vede crescere anche l’Italia

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Se un Paese vuole crescere e svilupparsi deve investire in formazione e alta specializzazione; purtroppo, come si evince dalla classifica delle migliori università mondiali – certificata dal QS World University Rankings 2019 – l’Italia non se la passa troppo bene, ma certamente sta riguadagnando posizioni!

Il b è stato realizzato prendendo in considerazione la reputazione accademica (stilata attraverso una survey su oltre 83.000 accademici in tutto il mondo), la reputazione delle aziende (raccolta con una survey mondiale che ha coinvolto oltre 42.000 aziende), il numero di citazioni all’interno delle pubblicazioni universitarie e, infine, l’H-Index, una metrica che prende in considerazione la produttività e l’impatto delle pubblicazioni ricevute dalla singola università.

Per il QS World University Rankings 2019 le tre discipline universitarie in cui si raccolgono le eccellenze italiane sono medicina, economia e fisica.

preparazione universitaria

Il primo posto nella classifica delle migliori università mondiali è occupato, per il settimo anno consecutivo, dal Massachusetts Institute of Technology (MIT), ma anche le piazze d’onore, dalla seconda alla quarta, vedono eccellere università statunitensi: Stanford, Harvard e CalTech. La prima europea è l’università di Oxford – che supera per la prima volta la rivale di sempre Cambridge – e si piazza al quinto posto.

E le università italiane? Bene ma non benissimo: 21 università su 30 hanno infatti guadagnato terreno rispetto allo scorso anno ma, nonostante questo incremento, il nostro miglior ateneo universitario, il Politecnico di Milano, viene classificato soltanto 156mo, con una crescita di 14 posizioni.

Nella classifica delle migliori università mondiali l’Italia si classifica settima tra le nazioni europee per numero di atenei nei primi 200 posti, a pari merito con il Belgio, dopo Gran Bretagna, Germania, Olanda, Svizzera, Francia e Svezia.

Primatista europea nella formazione è proprio la Gran Bretagna con due tra i primi 5 posti e 8 nella top 50. Seguono Germania con 45 e Francia con 30. Dopo l’Italia si piazza la Russia con 27 atenei in graduatoria.

Questa classifica è importante perché offre lo stato di salute della formazione avanzata di un Paese: ormai per eccellere in un mondo globalizzato servono sempre migliori competenze lavorative, un’altra specializzazione e la possibilità di far crescere il numero delle persone con un’educazione accademica di alto livello.

Per questo è fondamentale offrire una preparazione universitaria adeguata e far migliorare tutto il sistema Paese, altrimenti si va incontro alla tanto raccontata fuga di cervelli: non soltanto i migliori laureati se ne vanno per trovare opportunità di lavoro, ma anche i migliori potenziali studenti cercano opportunità di studio avanzato in prestigiose università straniere.

È tempo di intervenire anche su questo, sebbene la classifica delle migliori università mondiali del 2019 mostri segnali di miglioramento importanti.

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