Compiere un viaggio a piedi per spingere l’economia locale

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Compiere un viaggio a piedi per sostenere le economie locali di popoli, regioni e territori minori, lontani dagli affollati circuiti turistici: il passaggio dei camminanti rappresenta un modo per alimentare il turismo sostenibile e dare una spinta alle economie locali di quell’Italia minore, così poco conosciuta.

Si tratta di un’opportunità dal potenziale economico enorme, che può realmente cambiare la geografia del turismo locale, rendendo nuovamente vivi luoghi quasi abbandonati, salvando tradizioni, antichi mestieri e piccole attività commerciali.

compiere un viaggio a piedi

È il caso di molti cammini proposti da un’associazione di turismo sostenibile – la Compagnia dei Cammini – che ha deciso di creare cammini ad hoc in aree poco note, rilanciando tragitti lungo vie dimenticate che aspettano solo di essere riscoperti e valorizzati.

Come per esempio il Cammino dei Briganti che, dopo esser stato promosso ha avuto migliaia di visitatori in cammino, favorendo la rinascita di strutture e paesi lungo il percorso. Questo cammino segue l’antica linea di confine tra Stato Pontificio e Regno delle Due Sicilie, sulle le orme dei fuorilegge che dominavano la zona a cavallo tra la Marsica in Abruzzo e il Cicolano nel Lazio.

Una storia di margine, rispetto all’unificazione dell’Italia perseguita oltre un secolo e mezzo fa, adesso in fase di riscoperta così come i piccolissimi borghi che si attraversano, grazie a questo cammino, stanno riprendendo vita. Compiere un viaggio a piedi nei piccoli villaggi della Marsica permette di gustare l’accoglienza delle poche persone che ci vivono ancora cogliendo l’opportunità di un incontro intenso e autentico con queste terre.

Compiere un viaggio a piedi per favorire il turismo sostenibile

Un buon esempio è quello di un angolo della Calabria dove vive una minoranza linguistica denominata Greci di Calabria. Una vera e propria isola culturale che parla una lingua derivante da quella di Omero e che conserva usi e tradizioni millenari, tramandati di casa in casa, di focolare in focolare.

Compiere un viaggio a piedi in questi luoghi offre la possibilità di scoprire un angolo poco conosciuto del Sud Italia, ancora più suggestivo nel periodo invernale, con i suoi piccoli borghi e le montagne dell’Aspromonte accarezzate dalle limpide acque del mar Ionio, la vicinissima Sicilia e il maestoso Etna, che sono parte integrante del paesaggio.

Qui la Grecia è vissuta e vive, e per il turista che voglia farsi visitatore si apre l’avventura della grecità avvertita e ricercata: nei volti della gente, nei suoi gesti, nel suo linguaggio, nei ruderi delle infinite chiesette bizantineggianti, nei brandelli di affreschi superstiti, nei castelli, testimoni di tutte le difese, spesso disperate, e di tutti gli assalti.

Sempre sulla spina dorsale dell’Appennino, zona dimenticata dell’Italia c’è un altro cammino di grande apporto per il territorio: il tratto finale del Cammino di san Benedetto, da Subiaco, dove san Benedetto fondò diversi monasteri, a Montecassino, dove dettò la Regola. Un percorso che si snoda attraverso declivi e vallate, risale antichi borghi e raggiunge alcuni dei più bei monasteri medioevali dell’Italia centrale.

Qui si era insediato Benedetto all’inizio del VI secolo, e qui i suoi monaci costruirono, a partire dal XII secolo, una cittadella fatta di cappelle rupestri, grotte, dormitori, chiese sovrapposte. Anche san Francesco venne in visita qui, come raccontato dall’unico ritratto esistente che fu realizzato quando era ancora in vita. Lì accanto, il monastero di Santa Scolastica, sorella di san Benedetto, altro grande complesso dotato di vari chiostri e una grande biblioteca.

E ancora in Sardegna i cammini dell’Iglesiente per ripercorrere tappa dopo tappa nei paesi dei minatori, Gonnesa, Nebida e Buggerru, luoghi autentici, dove il turismo di massa non c’è e difficilmente arriverà. Su scisti emersi oltre 500 milioni di anni fa, tra i più antichi d’Europa, su altipiani calcarei, su dune sabbiose, nella macchia profumata e piegata dal maestrale.

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