I conflitti sono un elemento presente nella vita di chiunque. Occorre imparare a controllarli per non farsi avvelenare la vita. Il conflitto è intorno a noi e non si può eliminarlo completamente dalla propria vita. Ecco tutte le tecniche per riuscire a gestirlo senza troppi problemi.
Qual è la genesi del conflitto
Per conflitto si intende lo scontro fra istanze ed esigenze diverse. Proprio per la sua natura, quindi, è inevitabile in quanto non è pensabile che vadano sempre tutti d’accordo. Comprendere la genesi dei conflitti è molto importante per riuscire a trovare il modo per governarli.
Ogni conflitto nasce sempre da un elemento specifico che è motivo di discordia tra due o più persone. Di solito un conflitto prevede tre fasi diverse. La prima è quella che porta dalla tensione all’azione; la seconda, invece, prevede il passaggio dall’insulto alla minaccia vera e propria. La terza fase è quella che ha la caratteristica di avere i soggetti coinvolti fuori controllo. Quando si arriva a ciò lo scontro è in uno stadio così avanzato da non poter più porre rimedio.
Come governare i conflitti
Per governare il conflitto occorre conoscere molto bene i passaggi che portano dalla tensione fino al conflitto fuori controllo. Solo conoscendo quali sono le micce che innescano il conflitto e le fasi dove lo scontro si fa più duro è possibile riuscire a disinnescare il conflitto prima che sia troppo tardi.
Secondo il modello individuato da Friedrich Glasl è opportuno fermare il conflitto prima che i rapporti tra i contendenti siano irrimediabilmente compromessi. Questo assioma è ancora più vero se i conflitti avvengono in un ambito lavorativo dove le parti in causa devono forzatamente continuare a coesistere nelle stesse situazioni anche in fase di conflitto avanzato.
Le fasi nelle quali diviene più facile intervenire, quindi, sono quelle iniziali. Si può ricorrere anche all’aiuto di esperti esterni che possano stemperare il confronto.
Perché conviene governare il conflitto
Alimentare un conflitto è una prassi davvero pericolosa perché si raggiunge un punto di non ritorno nel quale a farsi male sono entrambi i contendenti. Per governare un conflitto, però, bisogna tener presente che lo schema di Friedrich Glasl non è un assioma che non può subire variazioni.
Non tutti i conflitti seguono le fasi in maniera chiara così come può capitare che i contendenti si ritrovino in fasi differenti tra loro: uno può essere nella fase della minaccia mentre l’altro in quella del fuori controllo. In questi casi il buonsenso e un passo indietro sono sempre due armi infallibili per governare il conflitto prima che sia troppo tardi.