Più produttività, innovazione e creatività. Questi sono i tre principali ingredienti del successo per ogni azienda. Secondo l’edizione annuale del Global Recruiting Trends, l’analisi condotta da Linkedin per l’anno 2018, questi fattori sono più semplici da raggiungere con i cosiddetti diversity team.
Diversity, la chiave per gli intervistati
L’analisi di Linkedin, a cui hanno partecipato oltre 9mila professionisti, dimostra che quasi l’80% delle imprese considera la diversity, ovvero la diversità, non importa se di genere, etnia o istruzione, lo strumento chiave per migliorare la propria cultura aziendale: da lì in poi, arrivano anche gli altri miglioramenti.
Nonostante ciò, quasi il 38% dei partecipanti all’indagine afferma di non riuscire spesso a trovare i candidati adatti.
La tradizione lascia lo spazio alle esigenze del nostro tempo
I metodi classici di selezione del personale, come i colloqui e lo screening del curriculum dei candidati per poi essere chiamati a colloquio, non si fanno facilmente sostituire con i modi più tecnologici di cercare lavoratori, anche se le cose iniziano a cambiare.
I metodi classici non permettono di individuare le soft skill dei candidati, oltre a non rivelare le criticità che, una volta assunti, potrebbero mostrare all’interno dell’ambiente lavorativo.
Il futuro è nei numeri
È per questo che il futuro del recruitment è nei numeri. Con lo sviluppo veloce di nuovi strumenti di intelligenza artificiale, i numeri diventano fonti preziosissime di informazioni e si stima che nei prossimi anni potranno rivelare molto di più rispetto a una intervista tra azienda e candidato.
È ormai quasi il 70% dei recruiter a pensarlo. Ma oltre ai numeri, sono da considerare anche altri metodi di oggi, come le interviste che si fanno per esempio presso ristoranti durante l’ora di colazione a mo’ di giochi di ruolo, o anche all’interno di aree create ad hoc: è la cosiddetta virtual reality.