È LA FINE DEI LAVORATORI QUALIFICATI?

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Fin da piccoli ci hanno detto che per avere un futuro lavorativo migliore, di maggior successo, bisognava avere una buona formazione. In pratica, essere il meglio preparati possibile. Tuttavia, arrivati a questo punto, nel 2016, la realtà ci mostra che puoi anche essere molto preparato, ma il tuo stipendio è come quello di chi non lo è molto. Tutto questo ci porta a chiederci se è valsa la pena sforzarci se poi non abbiamo avuto una ricompensa, e se siamo alla fine dei lavori qualificati.

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1- Risposte.
Davanti a questi dubbi, gli esperti sociologi si sono già avventurati nel cercare una risposta. È il caso di Jadranka Švarc, dell’ Institute of Social Sciences de Zagreb, con il suo studio ‘The knowledge worker is dead. What about professions?’. Švarc sostiene che la rivoluzione digitale nella quale ci troviamo è andata creando dei lavori di taglio amministrativo, molto meccanici, nel settore dei servizi, che non hanno favorito per niente i lavoratori ben formati.

2- …e quindi?
La cosa certa è che attualmente, secondo le statistiche a disposizione e i differenti studi, solo uno ogni dieci posti di lavoro è destinato a “lavoratori con conoscenze”. Quindi, tutto indica che la formazione si sostituisce con l’innovazione. Cioè, la chiave del successo lavorativo è ora la capacità di innovare, e per questo non bisogna essere particolarmente formati, o almeno non sembra necessario.

3- Precarietà del lavoro.
Prima parlavamo di questi nuovi posti di lavoro del settore dei servizi. Ecco, questi sono i posti precari. Infatti, secondo i dati in mano alle istituzioni dell’Unione Europea, la metà dei lavori creati nel continente tra il 2000 al 2008 erano precari, o almeno avevano stipendi bassi e condizioni difficili.

4- Una nuova classe sociale.
Secondo Švarc, tutte queste circostanze creano un nuovo tipo di classe sociale, quella che lui chiama il “cognitoriato”, che altro non è che persone di classe media nella formazione, e di classe operaia nella retribuzione. Quello che abbiamo anticipato prima ora ha un nome. E se si guarda e si analizza il panorama lavorativo attuale, c’è molto “cognitoriato”.

5- Il futuro.
Quali sono le previsioni di Švarc riguardo il futuro? Secondo questo esperto, le professioni legate alla formazione e i loro lavoratori non spariranno del tutto, ma prevede uno spazio minore nel mercato lavorativo. Non spariscono, ma diventano professioni che fino a qualche tempo fa non pensavamo che esistessero, e che hanno le proprie norme e strutture. Secondo l’esperto, ciascuno si inventa il suo posto di lavoro, invece di inserirsi in strutture lavorative già esistenti. Infatti, conclude dicendo che il lavoratore con conoscenze è sempre meno rilevante, mentre l’imprenditore di se stesso lo è sempre di più.

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