Esonero dalla visita fiscale: ecco tutti i casi previsti dalla normativa

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L’esonero dalla visita fiscale può intervenire per alcune patologie ben precise, a patto che le stesse vi siano state adeguatamente certificate dal medico. La depressione è uno di questi casi.

esonero dalla visita fiscale

Esonero dalla visita fiscale: le sentenze

La suprema corte di Cassazione si è più volte espressa in merito all’argomento dell’esonero dalla visita fiscale. La prima necessità era quella di regolamentare un ambito piuttosto dibattuto dove possono anche emergere forzature sia dalla parte del lavoratore sia da quella dell’azienda.

Se volete ottenere l’esonero dalla visita fiscale solo per andare in giro a divertirvi o, peggio, per fare un altro lavoro, ovviamente potete essere sanzionati disciplinarmente dal datore di lavoro. Tuttavia la sentenza della corte di Cassazione numero 6375 introduce un’innovazione molto importante.

Durante la malattia potete anche uscire di casa nelle fasce orarie. La reperibilità non diventa più un obbligo qualora abbiate necessità, per esempio, di fare una passeggiata per recuperare il benessere psicofisico dall’ansia o dalla depressione. Potete farlo liberamente senza contravvenire alle normative.

In un’altra sentenza, sempre della corte di Cassazione con riferimento numero 21621, si stabilisce ancor più dettagliatamente il rapporto tra esonero dalla visita fiscale e stato depressivo. Basta un “serio e giustificato motivo” per potervi allontanare da casa senza il timore di incorrere in problematiche disciplinari o fiscali.

Altri casi di esonero dalla visita fiscale

La circolare numero 4752 dell’istituto di previdenza Inps chiarisce meglio le modalità di certificazione della patologia. Inoltre viene istituito un apposito codice “E” detto di esclusione. Questo codice viene applicato quando la malattia ha un decorso per il quale è sconsigliato rimanere per esempio chiusi in casa, come succede per la depressione, stato patologico che può perfino peggiorare in una condizione di ulteriore stress domestico.

Preventivamente il medico dovrà verificare attentamente la vostra storia clinica con particolare riferimento alla medesima patologia, controllando quanti giorni e con quali modalità vi siete assentati da lavoro per quello stesso problema di salute. L’obiettivo principale di questa prassi è quello di escludere azioni persecutorie da parte del datore di lavoro che magari intenda sorvegliarvi eccessivamente pur sapendo che vi trovate in uno stato depressivo.

Nel contempo si mira a tenere a bada i cosiddetti furbetti. L’esonero visita fiscale vale anche per patologie più gravi che obbligano il lavoratore a sottoporsi a terapie salvavita. Con la circolare di giugno 2016 l’Inps ha stabilito che il datore di lavoro può comunque controllare la correttezza formale della pratica.

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