Maschi gentili al lavoro? Non conviene, guadagnano meno

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Essere gentili al lavoro con tutti dovrebbe essere un normale comportamento per tutti noi. Paradossalmente, lo rivela uno studio americano, questa regola non vale per il mondo del lavoro. Una persona gentile di sesso maschile guadagna meno dei suoi colleghi più sgarbati.

Secondo lo studio di Harvard Business Review lo stipendio di un lavoratore durante la sua vita professionale è legato fortemente alla sua personalità. Quando compiono i 30 anni, i maschi che non sono gentili, ma che sono invece di carattere deciso e non sempre molto d’accordo con gli altri, guadagnano di più.

Inoltre, il loro stipendio cresce ulteriormente quando arrivano ai 40 e ai 50 anni.

Lo studio indica che la personalità del lavoratore conta molto di più per i maschi con una formazione scolastica sopra la media. Essere decisi, consapevoli e conflittuali cambia le buste paga al meglio per coloro in possesso di un master o un dottorato, rispetto a chi ha una semplice laurea.

Questo studio conferma i risultati delle ricerche precedenti secondo quali per i maschi essere gentili al lavoro non conviene, perché raramente si occupano posizioni manageriali.

Un maschio gentile, secondo questa ricerca, guadagna in media quasi 270mila dollari in meno rispetto agli altri durante la sua vita lavorativa. Altre variabili importanti che si riflettono sullo stipendio sono l’essere estroversi e consapevoli di sé.

Chi è considerato tale, arriva a guadagnare fino a 600mila dollari in più nel corso dell’intera vita professionale.

Ci sono anche altri particolari interessanti che emergono dallo studio, che peraltro non parla di donne. Come capi e manager, prevalgono i maschi con i caratteri decisi a cui non interessa essere benvoluti.

I dipendenti spesso li apprezzano di più rispetto ai maschi gentili, i quali (dulcis in fundo) perdono pure più spesso il posto di lavoro rispetto a coloro che gentili non sono. Sindrome da branco?