I giovani sono il futuro di queste professioni “d’oro”

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Le professioni “d’oro”: i giovani sono il futuro del gioiello Made in Italy, che rappresenta un settore chiave per il mercato interno e per l’esportazione. Le aziende hanno avviato un programma per attrarre nuove leve.

Le imprese del settore della gioielleria hanno lanciato un programma ad hoc di avvicinamento dei giovani al loro comparto. Si tratta, infatti, di un ambito leader per il manifatturiero italiano, un simbolo nel mondo. Come comunicato dal Centro Studi di Confindustria Moda, che ha elaborato i dati per conto di Federorafi, nel 2022 si è registrato un nuovo record: l’esportazione di gioielli Made in Italy ha quasi raggiunto i 9 miliardi di euro, con una crescita superiore al 40% rispetto al periodo precedente alla pandemia. Professioni “d’oro”: i giovani sono il futuro del gioiello Made in Italy, è ciò che si prospetta per un settore di grande rilievo. Ora si desiderano trovare 3 mila giovani in 5 anni.

Professioni “d’oro”: i giovani sono il futuro del gioiello Made in Italy

I produttori di gioielli italiani esportano l’89,5% degli oggetti realizzati e tra i principali clienti ci sono Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Stati Uniti d’America e Hong Kong. I risultati eccellenti sono a rischio perché le oltre 71 mila aziende del comparto non sono più in grado di dar seguito alle crescenti richieste del mercato. Manca la manodopera specializzata. Servono quindi giovani per dare un futuro alla gioielleria Made in Italy.

I giovani alla ricerca di un lavoro possono trovare nuove opportunità in questo settore. Gli studi diffusi da Federorafi indicano che il 58% dei dipendenti sono donne e il 36% delle imprese è pronto ad assumere, a patto che vi sia la preparazione necessaria. In questo contesto preoccupa che il 50% degli addetti entrerà in età pensionabile nei prossimi 10 anni.

Orientamento e formazione

Attualmente le aziende della gioielleria contano solo il 13% di occupati con un’età inferiore a 30 anni. Ecco perché si parla di professioni “d’oro”. Il futuro del comparto sono proprio i giovani. L’appello delle imprese è già stato raccolto da circa 40 istituti, che hanno ricominciato a fare formazione specifica insieme all’organizzazione dei produttori di preziosi.

Tuttavia, tale attività è all’inizio, quindi serve un forte incremento e si è alla ricerca di nuove leve interessate a operare al servizio delle eccellenze nazionali. Attualmente, le scuole professionali che propongono corsi di questo tipo assicurano agli allievi l’inserimento nel mondo del lavoro quasi al 100%. La rappresentanza dei produttori in Confindustria agisce per migliorare la comunicazione da parte delle aziende, sviluppando la sinergia con il settore scolastico.

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