Imposta di registro, tutto ciò che si deve sapere per calcolarla

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Dovete versare l’imposta di registro ma non sapete cos’è e come si calcola? Ecco tutti i dettagli che dovete conoscere sull’applicazione e sul pagamento del tributo, in modo da non commettere errori.

L’imposta di registro va versata ogni volta che si registra un trasferimento di ricchezza, ma è difficile comprendere il suo funzionamento. Si tratta di un’imposta indiretta basata appunto sulla ricchezza e sul suo passaggio da una persona a un’altra.

La registrazione può essere pubblica o privata. L’imposta di registro consente allo Stato di avere un’ulteriore entrata nelle proprie casse, mentre chi la paga ottiene la tracciabilità dell’operarazione, così da avere la certezza giuridica. Avete l’ufficialità del passaggio da far valere anche in caso di contenzioso.

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L’imposta di registro viene applicata dall’Agenzia delle Entrate su tutti gli atti giudiziari, obbligando così le parti in causa al pagamento del tributo. Generalmente a corrisponderla deve essere chi perde il contenzioso e deve sostenere le diverse spese previste dalla sentenza, inclusi gli eventuali costi legali.

Come vedrete non è comunque l’unico caso a cui si applica tale balzello. Volete sapere come calcolare l’importo dovuto? Il sito internet dell’Agenzia delle Entrate offre uno strumento apposito a cui è abbinata la possibilità di pagamento online, con la generazione dei relativi codici tributo.

Alcuni esempi di calcolo dell’imposta di registro

Se vi state apprestando a comprare la vostra prima casa sappiate che dovrete pagare l’imposta di registro. Il calcolo dell’importo dovuto dipende innanzitutto dal soggetto che compie l’acquisto. Infatti tra società e privati c’è una certa differenza.

Nel caso dei privati cittadini si calcola un’aliquota proporzionale rispetto al valore della casa, pari al 3%. Le imprese pagano invece il 4%, pari all’Iva agevolata. Lo stesso principio si calcola se invece di comprare l’immobile lo si affitta. Si deve corrispondere il 2% del canone annuo per le abitazioni, mentre per i locali commerciali si paga l’1% da parte delle imprese o il 2% da parte dei privati. Se si tratta di un rustico l’imposta è dello 0,50% sul canone.

L’applicazione dell’imposta di registro prevede alcune esclusioni. I documenti riferiti a rimborsi e pagamenti delle tasse, nonché la documentazione utile a formare il catasto di fabbricati e terreni, così come i contratti di lavoro subordinati e gli atti di passaggio dei veicoli non vedono l’applicazione dell’imposta.

Non si tratta infatti del trasferimento di ricchezza e vige l’esenzione dalla corresponsione del tributo. Nel caso non siate sicuri circa l’obbligo di pagamento dell’imposta dovuta per la registrazione potete verificare la lista degli atti presente sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate.

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