Lavorare in Albania gestendo ristoranti, call center o imprese di proprietà e turismo. Sono questi i settori in cui lavora la maggior parte degli italiani in Albania. Secondo il governo albanese sono oltre 20mila gli italiani con permesso di lavoro o di studio nel piccolo paese balcanico. Molti di loro sono pendolari che ogni fine settimana rientrano a casa, in Italia.
Lavorare in Albania, fenomeno in crescita
Secondo la Camera di Commercio italiana in Albania c’è una presenza notevole di imprese italiane che oscilla tra le 500 e le 600. Di queste statistiche interessanti si occupa anche L’Espresso facendo un paragone impressionante: 20mila italiani, in proporzione ai 2 milioni e 800mila autoctoni, fa più o meno quanto i 480mila albanesi in Italia.
Un incrocio alla pari, almeno in percentuale. I salari sono bassi e 300 euro è considerato uno stipendio buono per lo standard albanese. Ma è basso anche il costo della vita, si parla di addirittura di un quarto rispetto a quello italiano.
Le aziende italiane in Albania
Teletu, Infocall, Teleperformance, Transcom, sono solo alcuni dei nomi italiani imprenditoriali noti che operano in Albania. È notevole la presenza del business pugliese: si va da aziende che producono le scarpe o l’intimo, a quelle che producono serbatoi d’acqua potabile e vasche per depuratori. E poi c’è tutto il terzo settore: dalle pizzerie ai bar, ai supermercati e agli alberghi. Dal turismo classico a, sempre più in crescita, quello medico.
Come l’Italia di una volta
L’Albania è un paese in piena crescita. La situazione economica globale e quella regionale; il suo voler entrare nell’UE ma sfruttando nel frattempo tutte le possibilità di attirare investitori con leggi, a dir poco, flessibili; le sue bellezze naturali e l’accoglienza del suo popolo.
Tutto dell’Albania fa ricordare i nostri vecchi tempi. Sono questi i punti di forza, che attirano prevalentemente maschi italiani, di età compresa tra 25 e 50 anni, in particolare del nord Italia, a recarsi in Albania per cercare il loro posto al sole.