I lavoratori sono tutti uguali, ma alcuni lo sono di meno. Come in tutti gli altri aspetti della vita, questa regola vale anche per il mondo del lavoro. Secondo un recente studio inglese, a cui hanno partecipato 25mila lavoratori di cui 23mila donne, quasi i due terzi delle lavoratrici senza figli hanno detto che a loro viene chiesto di più rispetto alle loro colleghe mamme.
Ma è davvero così o si tratta solo di una impressione? Secondo diversi ricercatori, alla gran parte dei lavoratori single o senza figli (sia donne che uomini) spesso viene chiesto dai propri capi di fare più ore, di lavorare la sera o il fine settimana e di essere sempre disponibili per il lavoro.
Lo stereotipo alla base è credere che questi lavoratori abbiano meno impegni e in generale meno interessi. È un paradosso, perché per esempio sono proprio questi lavoratori a essere più coinvolti nelle attività delle loro comunità locali rispetto ai loro colleghi con figli.
Lavoratrici senza figli, alcune testimonianze
Lo studio rivela che le donne che non hanno figli o non hanno intenzione di averne non sono comunque disponibili a immergersi nel lavoro come se non esistesse nient’altro nella loro vita. Lo studio rivela anche esempi estremi in cui alle lavoratrici senza figli è stato negato l’aumento dello stipendio, perché i loro capi hanno considerato che le lavoratrici madri avessero più bisogno di un aumento.
Secondo i ricercatori, i lavoratori senza figli dovrebbero allearsi tra di loro per cercare in questo modo di cambiare la loro situazione. Di contro, c’è da dire che spesso anche le lavoratrici madri non si sentono a proprio agio, soprattutto quando rientrano dopo la maternità.
Spesso, i datori di lavoro aspettano da loro di essere le stesse persone di prima, ben sapendo che non sia possibile, almeno nel primo periodo di rientro.