Il lavoro con i robot potrebbe rimpiazzare molte posizioni professionali delle generazioni future. Gli esperti suggeriscono alcuni metodi per battere la concorrenza delle macchine.
Oltre a essere un argomento d’attualità, l’inserimento negli ambienti di lavoro dei robot è uno dei timori più diffusi e soprattutto è l’oggetto di un rapporto, redatto da McKinsey, multinazionale di consulenza strategica, in cui si afferma che le macchine sostituiranno 800 milioni di lavoratori nei prossimi 12 anni.
In questo contesto vi è la necessità delle economie avanzate, almeno di una loro parte, di reinventarsi. Gli esperti hanno studiato a fondo la situazione e propongono metodi da adottare nel settore dell’istruzione.
Lavoro con i robot: i professionisti
Uno dei primi elementi da tenere in conto è la crescente necessità di professionisti in grado di sviluppare nuove tecnologie e di altri che siano capaci di analizzare e interpretare i big data provenienti da tali tecnologie. In tutta Europa le professioni legate alla scienza, alla tecnologia, all’ingegneria e alla matematica sono le più richieste e quindi l’occupazione in tali settori aumenterà, secondo le stime, dell’8%.
Questo dato deriva da uno studio commissionato dal Parlamento Europeo nel quale si indica anche che gli altri lavori aumenteranno del 3%. Orientare gli studenti in questa direzione ridurrà l’inserimento al lavoro dei robot.
L’essere umano può essere sostituito dalle macchine nelle attività semplici e automatiche, ma non certamente nelle posizioni in cui vengono richieste la guida, la gestione e l’interazione con le persone. Ci vogliono intelligenza emotiva, sensibilità, creatività e capacità nella risoluzione dei problemi.
Si tratta di caratteristiche che solitamente non compaiono nei curriculum scolastici, ma puntare su questi aspetti rappresenta la carta vincente rispetto al lavoro dei robot. Ci vogliono apertura all’apprendimento, adattamento e flessibilità.
Prepararsi al mercato del lavoro con i robot
I giovani devono avere le idee chiare sull’attività alla quale intendono dedicarsi in futuro. Oltre ad un’adeguata preparazione, la prima strategia da attuare è studiare bene il mercato del lavoro. La rapida evoluzione del mondo del lavoro mette a dura prova la scuola, specialmente per quanto riguarda la formazione dei programmi di studio.
Le imprese e l’istruzione sono due mondi che spesso non comunicano. La sfida, per non consegnare il lavoro ai robot, è quella di rispondere alle esigenze delle aziende.
Le nuove tecnologie riservano molte opportunità, tra cui quella di usufruire di piattaforme informatiche maggiormente flessibili rispetto all’insegnamento tradizionale. Stanno aumentando le università che operano erogando corsi via web e metodi innovativi. Non è ancora stata dimostrata l’efficacia, ma cambiare le tecniche e soprattutto aggiornare i contenuti dei percorsi dell’istruzione formale aiuta a ridurre il lavoro dei robot.