Quasi 40 milioni di italiani soffrono di malattie croniche. Molti di loro, ovviamente, sono parte attiva del mondo del lavoro. Spesso non conoscono i loro diritti in quanto alle possibili e doverose assenze dal lavoro, sia per le visite mediche sia perché si trovano in condizioni che impediscono di essere presenti sul loro posto di lavoro. Vediamoli insieme, i loro diritti.
La definizione di malattie croniche
Le malattie croniche sono le malattie con sintomi che non si risolvono con il tempo e non giungono a miglioramento. Queste patologie vanno dalle cardiopatie ai tumori, dall’ictus al diabete alle malattie respiratorie, neurologiche e neurodegenerative e molto altro. Possono essere anche di origine virale, come l’AIDS o l’epatite.
Malattie croniche, i permessi per il lavoro
I permessi per uscire dal lavoro per visite mediche, esami o terapie in caso di malattie croniche sono stabiliti dai contratti nazionali e sono di tre tipi: permessi retribuiti, scomputo delle assenze e permessi non retribuiti. Per le assenze retribuite, il dipendente deve presentare il certificato dell’avvenuta visita, o terapia.
Lo scomputo (detrazione) delle assenze è per visita medica, su base oraria, dal monte ore dei permessi che spettano al lavoratore. Può essere retribuito anche il tempo impiegato per recarsi dal luogo di lavoro a quello in cui si deve eseguire la visita. Inoltre, le leggi consentono a chi soffre di malattie croniche degenerative di trasformare il contratto da tempo pieno a part time, sia nel privato che nel pubblico.
Malattie croniche, le visite fiscali
Come in altri casi di malattie, il dipendente deve comunicare all’azienda le sue condizioni di salute: il certificato medico deve essere inviato all’Inps per via telematica o spedito all’istituto entro due giorni. Anche nel caso di malattie croniche sono possibili le visite fiscali, nelle solite fasce orarie: per i dipendenti del settore privato dalle 19 alle 12 e dalle 17 alle 19 e per dipendenti pubblici dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.