L’ora legale tornerà in Italia da domenica 25 marzo al 27 ottobre, ma continua a dividere politici e scienziati. Di recente il Parlamento europeo ha rigettato la proposta dello schieramento che ne chiedeva l’abolizione perché nuoce alla salute.
Il Parlamento Europeo dice “No” all’abolizione dell’ora legale
Segna l’arrivo della Primavera regalando 60 minuti di luce giornaliera in più a milioni di persone. La decisione di spostare le lancette in avanti, in Italia risale al 1916 come misura di guerra, per risparmiare energia e affrontare i tempi di crisi. Eppure, l’ora legale continua a dividere la Politica e la Scienza.
A Strasburgo una coalizione di parlamentari ne ha chiesto l’abolizione perché “Turbare 2 volte all’anno l’orologio interno degli individui porta danni alla salute”, come ha sottolineato l’eurodeputata Heidi Hautala.
A sostegno della tesi sembrano esserci decine di studi scientifici, ma di recente il Parlamento Europeo ha ribadito l’inamovibilità dell’ora legale, stabilendo però che la questione merita un approfondimento per valutare eventuali modifiche alla Direttiva 2000/84/CE, che ne disciplina l’alternanza con l’ora solare.
Una settimana per superare il jet lag dell’ora legale
Alcuni europarlamentari puntano il dito sui danni provocati dall’ora legale alla salute degli individui, ma la comunità scientifica non l’ha mai condannata ufficialmente. A difenderla ci sono gli operatori turistici, che ne traggono benefici commerciali perché la maggiore luce pomeridiana incoraggia le visite all’aperto.
Con sorpresa, oggi si schierano contro di essa i Paesi del Nord Europa, che in passato la sostenevano perché permette ai bambini di tornare da soli a casa dalla scuola e agli adulti di guidare in condizioni di maggiore sicurezza.
L’ora legale fa male alla salute? Certo è che il cambio di orario provoca un jet lag che il corpo umano riesce a superare solo dopo una settimana. Il ritmo sonno-veglia viene alterato provocando ansia, insonnia e nervosismo, con conseguente aumento di stanchezza e diminuzione di concentrazione, appetito e prontezza di riflessi.
Nessun arbitrio ai singoli Paesi UE se adottare l’ora legale
Mentre diversi deputati sono soddisfatti del procedimento di revisione dell’ora legale, alcuni ricercatori remano contro, sostenendo che la sua adozione sia un’alleata del benessere. A loro avviso offre più benefici che controindicazioni, come il miglioramento dell’umore e delle difese immunitarie grazie alla maggiore produzione di vitamina D, entrambi resi possibili dalla luce naturale. Per gli sviluppi bisognerà attendere, ma per ora sembra esclusa anche l’ipotesi che i singoli Paesi dell’UE possano un giorno decidere singolarmente se mantenere o meno l’ora solare per tutto l’anno.