I giovani che si approcciano al mondo del lavoro e si apprestano a ricevere i primi guadagni devono poter valutare se la somma corrisposta dall’azienda sia giusta. Come capire se lo stipendio è adeguato? Il significato di “retribuzione” spiegato dall’esperto permette di approfondire il tema e di acquisire gli strumenti di valutazione necessari. Il fattore economico è importante, quindi è utile avere i consigli di chi conosce bene la materia. Vanno considerati i contratti collettivi e le tasse.
Come capire se lo stipendio è adeguato? Il significato di “retribuzione” spiegato dall’esperto
Il primo aspetto da esaminare è il Contratto Collettivo di Lavoro, che determina i parametri generali di uno specifico comparto per il salario dei dipendenti. In base all’attività svolta, come ricorda l’articolo 46 della Costituzione, si deve ricevere una retribuzione proporzionata a qualità e quantità del lavoro. Del resto, lo stipendio serve al sostentamento della persona. Chi svolge una professione ha diritto a essere pagato in maniera adeguata. Come capire se lo stipendio è adeguato? Il significato di “retribuzione” spiegato dall’esperto.
All’interno dei Contratti Collettivi di Lavoro sono riportati i livelli minimi per il tipo di attività. Ciò significa che si può avere una somma più alta, ma mai più bassa di quella riportata nei CCNL. La lettera di assunzione riporta l’importo riconosciuto mensilmente. Tale dato è anche il motivo per rifiutare un’offerta di lavoro, se non idonea. Prima di firmare l’accettazione, è opportuno verificare il contratto collettivo di riferimento sul sito del CNEL.
Straordinari e tasse
Il minimo previsto dal contratto collettivo può salire in base a diversi elementi, come ad esempio le ore straordinarie, indennità per attività notturne o festive, bonus e altri fattori riguardanti specifiche mansioni. Il salario prevede anche alcune riduzioni, in funzione del pagamento delle tasse. Come capire se lo stipendio è adeguato? Il significato di “retribuzione” spiegato dall’esperto evidenzia che la somma è al lordo. Vanno quindi detratte tasse e contributi.
Si tratta del denaro destinato a pagare i servizi dello Stato e l’accantonamento per la pensione. Il calcolo preciso può essere fatto solo esaminando il singolo caso, ma in generale il passaggio dalla retribuzione lorda a quella netta vede una riduzione compresa tra il 30 e il 40%. Più si guadagna e più alte sono le tasse, infatti in alcune situazioni si può superare il 50%.