Cambiare lavoro: come capire quando è il momento per farlo?
Per capire se siete arrivati al punto di saturazione e quindi è giunto davvero il momento di guardarsi intorno per lasciare un ambiente professionale diventato per voi ormai tossico, non dovete fare altro che ascoltare il corpo e i segnali che vi manda. Potrà sembrare banale ma il momento più importante è quello del mattino, mentre fate colazione e lasciare andare liberamente la mente: se vi sembra di sprecare il vostro tempo, di fare cose che non abbiano un senso, se vi angoscia l’idea di uscire di casa e affrontare un’altra giornata fatta di mail e di riunioni allora dovete seriamente riflettere sulla vostra vita lavorativa e porvi delle domande. Un altro elemento fondamentale è quello del contesto lavorativo: è importante che valutiate se la professione che state svolgendo vi lascia la libertà di coltivare le vostre passioni e di dedicarvi del tempo. Se ciò non avviene, allora occorre intervenire prima di arrivare al punto di rottura, perché non si resiste a lungo in una carriera che ruba tutte le energie vitali.
Altri indizi ai quali si deve fare attenzione
Se queste appena elencate sono le domande da porvi subito per iniziare la vostra riflessione e capire se è arrivato il momento di cambiare lavoro, ci sono però altri fattori che rappresentano un campanello di allarme e che quindi non dovete assolutamente trascurare. Ad esempio, anche verificare il proprio livello di energia è un passo importante per valutare la condizione lavorativa attuale: se la sera arrivate stanchi e privi di slancio ma non siete soddisfatti di come avete impiegato il vostro tempo, allora c’è qualcosa che non va. Spesso, inoltre, sentirvi un pesce fuor d’acqua nel contesto lavorativo quotidiano, non allineati ai valori che l’azienda propone, può essere un elemento di pericolo molto esplicito per capire che la professione attuale non è più adeguata alle vostre reali necessità, in poche parole non vi rende felici.