Speleologi, grazie alle nuove tecnologie la scienza progredisce

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Se siete speleologi in futuro potrete avvalervi di studi specifici ma anche della preziosa esperienza degli appassionati del settore. Università e società scientifiche collaborano già per interessanti progetti di innovazione.

La collaborazione degli scienziati con i cittadini
A Chieti si è tenuto un interessante convegno, proprio nel cuore del famoso parco della Majella, per mettere in contatto gli scienziati con i cittadini e con gli speleologi. Lo scopo primario dell’incontro era quello di proporre nuovi sistemi di studio basati certamente sulle conoscenze tradizionali ma portando il valore aggiunto dell’esperienza diretta fatta dagli appassionati. Il raduno scientifico ha preso il nome di “Strisciando 2.0 – 2019”.

Gli appassionati speleologi sono una risorsa scientifica
Lo speleologo è una figura che fa questo mestiere con dedizione, rispettando precisi protocolli. Tuttavia la speleologia è una materia che conta moltissimi appassionati e che anche voi potete approfondire con le vostre conoscenze di base. Spesso è proprio grazie a questa opera che emergono risultati inaspettati estremamente rilevanti dal punto di vista scientifico. Il presidente della società italiana di speleologia Vincenzo Martimucci ha messo all’attenzione dell’opinione pubblica questa riflessione, sostenendo che gli enti che si occupano di ricerca, gli appassionati, gli speleologi e le associazioni di promozione culturale e turistica possono collaborare con risultati eccellenti.

La subacquea
Oltre agli speleologi anche i subacquei che si cimentano nelle immersioni non professionali possono dare il proprio contributo. Il supporto scientifico e l’innovazione giocano un ruolo determinante. Anche come sub non profesisonisti potreste riuscire a raggiungere habitat che la scienza ha poco studiato e dove non sono mai state fatte analisi dettagliate. Il monitoraggio degli appassionati è di estrema importanza e va assolutamente preservato ed incentivato. Ovviamente bisogna evitare i rischi, raccomandando di seguire regole e modalità operative professionali.

La foca monaca mediterranea
I subacquei hanno scoperto i resti della foca monaca mediterranea, una specie marina in via di estinzione. Sono stati ritrovati quasi 250 frammenti di ossa che sono stati poi oggetto di studio attraverso la tecnologia tridimensionale. Oltre alle osservazioni sono state fatti rilievi e simulazioni mediante la realtà virtuale.

Gli speleologi e i subacquei non professionisti
Il ruolo degli appassionati di speleologia e di subacquea dunque è destinato a cambiare radicalmente. Nel futuro prossimo la vostra passione potrebbe dunque diventare lo spunto per una vera e propria ricerca scientifica, magari per una nota università.

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