Rischio hacker per il wi-fi: tante occasioni di lavoro nella cybersecurity

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lavoro nella cybersecuritylavoro nella cybersecurityLe prospettive di lavoro nella cybersecurity sono ottime perché cresce il bisogno di esperti in grado di contrastare attacchi e minacce alla sicurezza informatica. Tutti li vogliono, tutti li cercano, eppure c’è un Paese dove guadagnano la metà… indovinate qual è?

Per i guardiani del web tanto lavoro e stipendi elevati

Sono in crescita le opportunità di lavoro nella cybersecurity, professione importante che ha l’obiettivo di individuare le misure di protezione contro i danni e le minacce provocati dagli hacker.

Mitizzati nei film di azione americani, gli hacker sono professionisti informatici esperti, che normalmente si preoccupano di trovare falle nei sistemi delle aziende o degli enti statali per visualizzare messaggi ironici o di avvertimento, senza creare danni, per una finalità puramente etica e anti-sistema, quasi mai distruttiva o criminale.

In altri casi però gli hacker percorrono la strada meno etica e più dark, accedendo ai sistemi informativi per inserire virus o per trafugare i dati sensibili (numeri di carte di credito, dati personali, segreti industriali, email personali).

Le aziende stanno quindi correndo ai ripari assumendo specialisti per contrastare la pirateria informatica. Oltre a una grande passione e spiccate attitudini per il settore e il tipo di lavoro, queste figure devono essere in possesso di competenze professionali specifiche maturate sul campo e attraverso lo studio.

La Symantec, colosso mondiale dei software di sicurezza, prevede che entro il 2019 saranno richieste 6 milioni di nuove posizioni in svariati settori, dal commerciale all’automobilistico. Le retribuzioni si aggireranno in media sui 70mila dollari l’anno, secondo le stime del portale statunitense PayScale.

I profili di lavoro nella cybersecurity più richiesti

Chi cerca lavoro nella cybersecurity deve essere un esperto di sicurezza informatica in grado di svolgere diverse funzioni: l’ingegnere (security engineer), l’amministratore di dati (data security engineer) o l’architetto dell’informazione (network security architect).

Le figure tecniche sono affiancate da specialisti con differenti competenze, soprattutto in ambito legale, del rischio di impresa e dell’analisi psicologica. Negli Stati Uniti la crescita occupazionale di questo ramo è tripla rispetto a quella media del comparto IT.

Quanto alla formazione, costituiscono titolo preferenziale le lauree e le specializzazioni in Informatica o Ingegneria Informatica. Il settore offre prospettive anche all’esterno delle aziende informatiche, a chi ha competenze che spaziano dall’analisi di mercato alla criminologia.

Un ruolo fondamentale è assunto dalla formazione sul campo, anche attraverso stage e challenge. Attualmente le maggiori opportunità di lavoro nella cybersecurity sono nell’ambito dei servizi professionali (37%), della finanza (13%) e della manifattura o della difesa (12%).

In Italia stipendi dimezzati

Nonostante la crisi che oggi interessa molte professioni, gli esperti in sicurezza informatica hanno davanti a sé un futuro roseo: sono richiesti in tutto il mondo e possono trovare facilmente interessanti prospettive di carriera. L’Italia non fa eccezione, ma il tasto dolente nel nostro mercato riguarda gli stipendi offerti, che sono più bassi e possono arrivare alla metà rispetto a quelli offerti all’estero.

Nel resto del mondo, infatti, il lavoro nella cybersecurity rende di più: la retribuzione media annua, anche per chi ha un’età inferiore a 27 anni, è di almeno 80-100mila euro in Paesi come l’Inghilterra e gli Stati Uniti, nazione in cui la flessibilità e le opportunità di lavoro sono molto grandi.

L’Italia non solo è ferma a una retribuzione media di 40mila euro per chi è interessato a un lavoro nella cybersecurity, ma non investe adeguatamente nell’informatica e nelle nuove tecnologie.

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