Il premio internazionale per il miglior insegnante è stato consegnato a Peter il francescano. Il professore, oltre a versare quasi tutto lo stipendio per la comunità locale del Kenya, combatte la povertà con le pratiche scolastiche.
Chi è Peter il francescano?
Pensando al Kenya la vostra immaginazione può andare ai viaggi in Africa, magari all’interno di un resort lussuoso dove si pratica tutto fuorché la vita reale del luogo. Dovete sapere che in questo contesto c’è ovviamente una realtà ben diversa, fatta di povertà e di problematiche molto serie.
Peter il francescano è un insegnante che opera in una scuola di secondo grado che appartiene a una piccola comunità rurale. Le materie nelle quali è specializzato sono la fisica e la matematica. Il nome dell’insegnante è Peter Tabichi ed è un docente abbastanza giovane, avendo appena 36 anni e tanta voglia di fare.
È stato soprannominato Peter il francescano perché vive quasi in una situazione di povertà nonostante lo stipendio da insegnante. Infatti devolve quasi l’80% della propria retribuzione in favore della comunità locale della Rift Valley. Inoltre ha attivato percorsi scolastici sul contrasto alla miseria e per provare a limitare la problematica dell’abbandono scolastico.
Il premio di miglior insegnante
L’assegnazione del riconoscimento a Peter il francescano è avvenuta a Dubai. La Fondazione Varkey si occupa di attribuire il Global Teacher Prize che è una specie di premio Nobel per il miglior insegnate del mondo. Si tratta di un premio che non è solo simbolico ma che è molto concreto e che ammonta addirittura ad un milione di dollari.
La cifra verrà investita proprio nella regione dove insegna Peter il francescano, potendo così facilitare la diffusione delle buone pratiche scolastiche già avviate. I candidati al premio erano oltre 40 mila e in finale sono arrivati in 50. Tra questi c’era anche un insegnante italiano di nome Giuseppe Paschetto.
La situazione della zona
Peter il francescano insegna in una zona difficile dove le criticità sono all’ordine del giorno. Un terzo degli studenti è nella fascia considerata al limite della soglia di sussistenza. Molti ragazzi sono orfani e praticamente soli al mondo, il cibo scarseggia e le necessità primarie diventano una conquista quasi utopistica.
Peter il francescano crede molto negli alunni e pensa che nel giro di poco tempo non saranno più costretti a queste condizioni precarie. Nel 2018 ha accompagnato le classi alla fiera di ingegneria tenutasi in n Kenya.
Gli studenti hanno peraltro esposto un lavoro interessantissimo destinato ai ciechi e ai sordi, a dimostrazione della sensibilità verso tutte le problematiche nonostante la propria situazione precaria.