Alla scoperta degli abissi marini, la nuova sfida della Nasa

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La Nasa si occuperà di esplorare gli abissi marini allo scopo di scoprire ambienti che hanno similitudini con altri mondi studiati dall’ente nello spazio. Questa nuova attività permetterà di preparare le future missioni.

Tutti conoscete la Nasa come un ente scientifico che si dedica allo studio dello spazio e di altri pianeti, ma ora nell’agenda degli scienziati c’è l’esplorazione degli abissi marini. La ragione di questa attività risiede nelle somiglianze tra l’oceano e lo spazio.

Ci sono due aspetti che interessano i ricercatori della Silicon Valley: i mari, con le loro condizioni, possono ospitare forme di vita con peculiarità similari a quelle che potrebbero esserci su altri pianeti; l’organizzazione degli abissi permette di preparare le missioni nello spazio. Le immersioni inizieranno ad agosto 2018 e proseguiranno per tutto il 2019.

Abissi marini: i vulcani sottomarini

Attualmente i responsabili dell’agenzia governativa americana pensano di dirigersi all’esplorazione dei sistemi idrotermali dei vulcani sottomarini. Queste zone sono ritenute maggiormente somiglianti allo spazio. Infatti sui pianeti del Sistema Solare ci sono oceani con forme di vita, almeno potenzialmente, che non dovrebbero differire di molto da quelle esistenti negli oceani terrestri.

Vi state forse chiedendo perché insistere con i mari. La risposta è semplice: l’acqua è un elemento essenziale per ogni essere vivente ed è proprio questo aspetto che porta i ricercatori a studiare a fondo gli abissi marini.

Abissi marini: la missione Subsea

La Nasa ha denominato la missione Subsea e vuole andare a studiare quelle zone terrestri più affini alle superfici degli altri pianeti nello spazio. Chiaramente si tratta di un’esplorazione e quindi non vi è la certezza assoluta, ma si lavora secondo alcuni indizi raccolti nei diversi ambienti extraterrestri negli anni.

Il fine, come avete capito, è trovare forme di vita sconosciute all’interno del Sistema Solare e le informazioni che si troveranno negli abissi marini potrebbero essere molto importanti e costituire un aiuto. Le persone coinvolte potranno inoltre sperimentare le tecniche da adottare durante le prossime missioni sulla Luna e su Marte.

L’esplorazione degli abissi marini consente di adottare i medesimi robot usati su altri pianeti. Si tratta di moderne tecnologie impiegate nei punti non raggiungibili dall’uomo per le condizioni complesse. Il centro di ricerca AMes della Nasa nella Silicon Valley si occuperà di Subsea, inviando una nave da cui gli scienziati manovreranno i robot, monitorando il lavoro svolto.

Volete sapere da dove partirà la missione? Dalle Hawaii, dove si esamineranno le sorgenti del vulcano Lo’ihi, le cui caratteristiche sono somiglianti a quelle di Saturno e Giove.

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