Assegno di ricollocazione: fino a 5mila euro per i disoccupati

Arriva con i primi giorni d’aprile l’assegno di ricollocazione, che ammonta da 250 a 5mila euro per i servizi per il lavoro che danno l’opportunità di impiego a lavoratori disoccupati almeno da 4 mesi, ma anche a chi rientra nelle politiche di contrasto alla povertà o si trova in cassa integrazione straordinaria.

Bisogna subito dire che l’assegno di ricollocazione non va direttamente al lavoratore disoccupato, ma al soggetto che se ne prende carico. Hanno diritto all’assegno tutti coloro che ricevevano da almeno da 4 mesi la Naspi, ma anche i beneficiari del reddito di inclusione e i lavoratori in accordi di ricollocazione.

Assegno di ricollocazione, le cifre in gioco

L’assegno di ricollocazione ammonta da mille a 5mila euro se i disoccupati trovano un nuovo impiego a tempo indeterminato. È compreso anche l’apprendistato. Invece, è prevista una somma da 500 a 2.500 euro se si firma un contratto di almeno 6 mesi. In Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia si può scendere da 250 fino a 1.250 euro per un rapporto di lavoro a tempo tra i tre e i sei mesi. La somma finale dipende anche da età, sesso, livello di istruzione o precedente esperienza lavorativa.

I disoccupati possono presentare la domanda per l’assegno di ricollocazione presso un centro per l’impiego o un altro ente accreditato ai servizi per il lavoro. Entro 15 giorni, l’ente deve decidere se rilasciare l’assegno: in caso positivo, il lavoratore disoccupato deve partecipare alla ricerca attiva di lavoro e accettare le offerte che riceverà, altrimenti può subire sanzioni o addirittura la perdita totale dell’assegno.

Una volta firmato il contratto di lavoro subordinato, la somma viene intascata dall’ente a cui è stata presentata la domanda. Il servizio si conclude dopo 180 giorni, con una possibile proroga di altri 180 giorni in caso di assunzione con contratto di almeno sei mesi.