Datori di lavoro: come comportarsi i con la generazione Z
Le caratteristiche generazionali
I nati dopo il 1997 fanno parte della cosiddetta generazione Z. Nel 2025 questa categoria di dipendenti occuperà quasi un terzo dell’intera forza lavoro. La stragrande maggioranza di essi è costituita da ragazzi e ragazze al primo impiego, pertanto la selezione dovrà avvenire valutando il percorso di studi ed eventuali interessi paralleli. Alcuni, invece, sono già impegnati in percorsi di inserimento come stage e tirocini. Più della metà del campione statistico è rappresentata da studenti universitari, con particolare rilevanza per gli individui interessati allo sviluppo tecnologico.
Generazione Z e lavoro: cosa devono sapere i datori di lavoro
I giovani hanno una spiccata mentalità da imprenditori. Vedono di buon occhio l’apertura di una nuova attività e sono disposti a crescere professionalmente.
Generazione Z e lavoro: cosa devono sapere i datori di lavoro in relazione al rendimento? Un’informazione molto preziosa per le aziende è quella che si riferisce all’equilibrio che i post-millennials cercano tra la vita privata e la vita professionale. I giovani, inoltre, non sono disposti a sottostare alle imposizioni dei contesti eccessivamente autoritari e, qualora riscontrassero problemi, potrebbero cambiare lavoro spesso pur di trovare un impiego soddisfacente.
Predisporre un ambiente sereno per favorire l’inserimento
Generazione Z del lavoro: cosa devono sapere i datori di lavoro per riuscire a utilizzare nel migliore dei modi i giovanissimi Occorre, ad esempio, considerare che prediligono l’occupazione in grado di fornire occasioni di carriera.
La BBC che ha elaborato un’indagine significativa sulla forte sensibilità della generazione Z nei confronti delle tematiche dell’uguaglianza e dell’inclusione. I manager del domani, quindi, dovranno assicurare politiche rispettose della diversità per creare un senso di condivisione e comunità.
I dipendenti più giovani vogliono comunicare anche fuori dall’ambiente professionale, in un rapporto sincero e autentico con i colleghi che può fare concretamente la differenza rispetto al passato, quando invece ci si limitava a trascorrere le ore del turno o della giornata insieme.
Un ambiente più collaborativo sarà certamente utile per dar voce alla iGen, approfittando della predisposizione al cambiamento, della capacità di resilienza e della voglia di fare passi avanti significativi nel segno del progresso.
Le imprese che sapranno valorizzare la generazione Z saranno quelle che potranno vincere le sfide che si apriranno nel futuro prossimo: è proprio per questo motivo che è importantissimo saper creare le condizioni per accogliere i giovanissimi nel contesto professionale.