Ecco come aprire in pochi passi un negozio dell’usato online
Second hand: moda passeggera o nuovo trend
Nel panorama variegato del commercio online sta emergendo con forza il settore del second hand. Non si tratta, però, di una moda destinata a passare in poco tempo. I segnali sono incoraggianti ed esistono piattaforme moderne che incentivano l’economia circolare, considerando vestiti e altri oggetti come risorse preziose, evitando il fenomeno del fast fashion e combattendo efficacemente gli sprechi.
Aprire un negozio dell’usato online in pochi semplici passi può essere possibile anche attraverso le vetrine virtuali messe a disposizione dai marketplace specializzati.
I motivi per intraprendere un business sul web
Uno dei principali vantaggi di un e-commerce è senza dubbio il contenimento dei costi. Ci sono altri validissimi motivi che dovrebbero spingervi a intraprendere questa avventura lavorativa:
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- Assenza di canoni di locazione per il negozio
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- Accesso ai mercati globali
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- Marketing facilitato con i social network
Conoscendo gli algoritmi delle varie piattaforme e utilizzando l’intelligenza artificiale potrete scalare il segmento merceologico e mettervi all’avanguardia di una determinata nicchia di mercato, proponendo prodotti o servizi di ultima generazione.
Sul web c’è una sorta di democratizzazione poiché le strategie più efficaci possono essere messe in campo anche ricorrendo a tecniche come la SEO, gli annunci ottimizzati, il blogging e altre iniziative a costi davvero contenuti. Poter abbattere il gap tra le grandi imprese e la vostra startup è un vantaggio significativo che include il commercio dell’usato.
Aprire un negozio dell’usato online in pochi semplici passi: come fare
Prima di buttarvi a capofitto nella nuova attività, dovreste valutare adeguatamente cosa sta facendo la concorrenza, facendo un elenco dei competitor diretti più agguerriti. Successivamente occorre sottolineare quali sono i loro punti di forza e gli eventuali punti di debolezza su cui potresti superarli.
L’indagine potrebbe includere il servizio clienti, la presenza sui social, le offerte in corso e una serie di altri parametri utili per capire quali strategie stanno adottando.
Adesso che avete un quadro dettagliato della situazione, potete stilare il business plan e il marketing plan.
Partita IVA: quando serve
Uno degli aspetti più insidiosi potrebbe essere proprio quello della fiscalità. Aprire un negozio dell’usato in pochi semplici passi può rivelarsi un’ottima idea ma non dovete agire d’impulso.
Fatevi assistere da un professionista per il codice Ateco di riferimento, la scelta tra le varie forme di società o ditta individuale e per tutti gli altri dettagli. In caso di controllo, infatti, le sanzioni potrebbero essere anche abbastanza salate.
Sul vostro sito o sulla piattaforma e-commerce proprietaria, inoltre, dovrà essere sempre riportata la partita IVA corredata dai riferimenti aziendali.
Se invece vendete prodotti solo occasionalmente su marketplace, l’attività non professionale può essere giustificata rilasciando una ricevuta con ritenuta d’acconto. Ricordate, però, che non deve in alcun modo essere un lavoro fisso continuativo e non potete superare una determinata cifra annua di incassi. Il fattore discriminante tra una vera e propria ditta e un’attività non professionale, resta comunque la continuità e l’organizzazione.