Guardiano del Faro: esiste ancora questo lavoro?
Quante volte osservando un faro a picco sul mare, affascinante ed isolato, abbiamo sognato anche solo per un momento di diventarne i guardiani? Ma davvero esiste ancora questo lavoro?
5) Perché diventare guardiani di un faro?
Chi desidera svolgere questa professione probabilmente è un romantico sognatore, in cerca di una vita tranquilla lontana dallo stress. Un altro buon motivo è godersi una vista su paesaggi unici, fatti di scogliere a picco, onde spumeggianti, mare blu e gabbiani che volteggiano. Una cosa è certa: non si sceglie questa vita per lo stipendio, visto che il guardiano del faro non spicca nella classifica dei lavori più pagati!
4) Esiste ancora questa figura professionale?
In un mondo fatto di tecnologia in continua evoluzione esiste ancora questa professione?
La risposta è si: la modernità non arriva ovunque ed il fattore umano è ancora fondamentale. E’ vero che oggi molti fari sono automatizzati e non richiedono più un’ assistenza continua; tuttavia necessitano di manutenzione elettrica e di interventi ordinari come riparazione del tetto, imbiancatura dei muri, pulizia dei vetri, trattamenti antisalsedine e compilazione del giornale di reggenza. Insomma anche nell’era moderna il farista ha il suo bel da fare!
3) Quali requisiti deve avere il guardiano di un faro?
Formalmente non esistono requisiti specifici: durante il passato questo mestiere veniva tramandato di generazione in generazione, imparandone i segreti direttamente sul campo. Le caratteristiche fondamentali di un farista, infatti, non hanno nulla a che vedere con il titolo scolastico: per fare questo lavoro occorre organizzazione, capacità di adattamento, intuito, intraprendenza ma soprattutto grande passione e forza di volontà. Se a tutte queste abilità si aggiunge un Diploma Nautico il mix è perfetto.
2) Come fare per candidarsi?
Ogni anno aumentano le richieste di aspiranti faristi. L’ iter da seguire però non è dei più semplici.
I fari italiani sono gestiti dalla Marina Militare, che attualmente impiega nel ruolo circa 50 militari e 360 civili. Si può accedere alla professione solo tramite concorsi pubblici, di fatto bloccati da circa 15 anni. Le previsioni tuttavia fanno ben sperare e nei prossimi 5 anni dovrebbe aprirsi un bando per l’inserimento di 20 nuovi faristi. Un numero ristretto per un mestiere d’elite.
1) Turista – farista
Viste le difficoltà nel diventare guardiano del faro per professione si può almeno vivere l’esperienza di turista – farista.
Basta affittare uno dei 10 fari storici della Croazia per calarsi a pieno in questa vita romantica ed affascinante. Le liste di attesa sono lunghe ma ne vale la pena!

Sono figlio di un guardiano di faro; ho avuto un infanzia molto travagliata avendo fatto numerosi trasferimenti.- avevo 8 mesi quando mio padre ha preso servizio a Senigallia, siamo Siciliani di Trapani, e a Senigallia è nato mio fratello Leonardo; all’età di otto anni per moti miei di salute ci hanno trasfrerito per un breve periodo sulle Isole di Trapani (Egadi e Scoglio Palumbo), poi mio padre ha fatto il corso a La Spezia di Radiotelegrafista e ci hanno spedito all’Isola dei Cavoli, in Sardegna (uno scoglio in mezzo al mare) li è nata, dopo 16 anni da me, mia sorella Cecilia; nuovo trasferimento a Bari, faro di S.Cataldo dove mi sono diplomato; mi sono staccato dalla famiglia, sposato e trasferito definitivamente a Trapani; Mio padre invece ha continuato, è stato trasferito prima a S.Vito LO Capo e poi a Pantelleria, finalmente gli ultimi anni di servizio glieli hanno fatti fare a Trapani, dove poi è andato in pensione
Anche io ormai sono in pensione (funzionario direttivo regionale),ma ho un figlio di 41 anni a spasso, che ha fatto tre anni del nautico, che si chiama Stefano come il nonno e che come il nonno ha una smodata passione per il mare e per tutto ciò che lo riguarda e che sarebbe molto interessato a fare il “farista”. Chissa???!!!!
A San Domino per esempio, quando io ancora non prendevo servizio, tra l’84 e l’85, il faro venne distrutto da un attentato.