Il drastico cambio climatico crea nuova occupazione
Nel pieno del dibattito ancora vivo sul cambio climatico, le energie rinnovabili e tutto ciò che ha a che fare con l’ecologia e la salvaguardia del pianeta sta generando nuovi posti di lavoro, ben lontani dall’essere residuali, sui quali gli esperti puntano come settore occupazionale del futuro. Non lo diciamo noi ma un rapporto del Global Green Growth Institute (GGGI), insieme alle Nazioni Unite e l’ONU, intitolato “Clean Energy Industriall Investment and Expanding Job Opportunities”, ossia ‘Investimenti e nuove opportunità lavorative nel settore dell’energia pulita’.
Secondo questo documento il passo verso un’economia di carattere ecologico creerà, in futuro, milioni di nuovi posti di lavoro, anche se la suddivisione geografica sarà variabile.
1-La chiave dell’investimento: per creare questi nuovi posti di lavoro è necessario investire in energie rinnovabili ed efficienza energetica. Secondo il rapporto della GGGI, i paesi dovrebbero dedicare almeno l’1,5% del proprio PIL all’investimento nei settori ‘green’. Se lo facessero, potrebbero creare migliaia di nuove occupazioni.
2-Posti di lavoro per ogni milione investito: il rapporto prende in considerazione 5 paesi come esempio: Germania, Brasile, Korea del Sud, Indonesia e Sud Africa, stimando il numero di posti di lavoro che verrebbero a crearsi per ogni milione di Dollari investito. Per esempio, in Germania, si creerebbero oggi 9,5 posti di lavoro in più per ogni milione; in Brasile, 37,4, in Korea del Sud, 15,1, in Indonesia, 103,3 (il valore più alto), in Sud Africa 66,2. Ma ci sono ulteriori dati. I 103 impieghi in Indonesia sarebbero 81 in più se si investisse comunque, contemporaneamente, anche nelle energie tradizionali. Nel 2030 i posti di lavoro creati dall’energia pulita in questi paesi sarebbero di: 352.000 in Germania, 806.000 in Brasile, 276.000 in Korea del Sud, 1,8 milioni in Indonesia e 398.000 in Sud Africa. Quindi, in alcuni paesi meno sviluppati, come l’Indonesia si creerebbero moltissimi nuovi posti di lavoro legati a questo settore.
3-E l’Italia? Anche se il nostro paese non si trova nel rapporto ci sono diversi studi che hanno stimato l’occupazione che investimenti in tal senso potrebbero generare in futuro. Secondo uno studio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri in Italia si potrebbe arrivare, nel 2020, a 250.000 addetti nelle energie pulite se fosse attuata una politica di sostegno al settore promuovendo la costruzione di grandi impianti dedicati alle fonti di energia pulita.
4-Un settore professionalizzante. La maggior parte dei lavoratori di questo settore (circa il 55%) è formata da tecnici con titoli di studio specifici, seguiti da tecnici di livello intermedio (incluso il personale amministrativo) e dagli operai generici, che rappresentano circa il 25%.
5-Cosa dicono le imprese di settore: nel frattempo, anche le imprese di settore hanno stimato i loro dati e, nel 2020, in caso di una nuova politica a sostegno delle energie rinnovabili, la crescita occupazionale sarebbe garantita. Nel Vecchio Continente la filiera del fotovoltaico (dominato ormai dalle imprese asiatiche) ha risentito di diverse difficoltà, ma l’Europa rimane comunque leader in una delle tecnologie emergenti delle fonti rinnovabili, quella del settore eolico marino