Pensione anticipata per chi lavora di notte
L’età per andare in pensione è sempre più alta, ma chi fa lavoro notturno potrà avere la pensione anticipata. Lo ha chiarito l’Inps con la circolare 59 del 29 marzo 2018 riferita alle ultime novità apportate con la Legge di Bilancio 2018.
La circolare dell’Inps porta novità positive in particolare per i lavoratori impiegati in cicli produttivi organizzati su turni di 12 ore, sulla base di accordi collettivi sottoscritti al 31 dicembre 2016.
In pratica, se i lavoratori svolgono attività lavorativa per almeno 6 ore nel periodo notturno compreso tra la mezzanotte e le cinque del mattino, i loro giorni lavorativi sono moltiplicati per il coefficiente 1,5. Ciò perché la loro prestazione è riconosciuta come faticosa e pesante.
Lavoro notturno e pensione anticipata: i requisiti
Perché il lavoro notturno possa essere riconosciuto tale per poter avere la pensione anticipata, i lavoratori devono essere impiegati in cicli produttivi organizzati su turni di 12 ore, sulla base di accordi collettivi sottoscritti al 31 dicembre 2016, e devono svolgere attività lavorativa per almeno 6 ore nel periodo notturno comprendente l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino.
Inoltre, sempre per poter chiedere la pensione anticipata, i lavoratori devono prestare attività nel periodo notturno per un numero di giorni lavorativi all’anno non inferiore a 78 giorni – per chi matura i requisiti per l’accesso anticipato nel periodo compreso tra il 1° luglio 2008 e il 30 giugno 2009 – oppure a 64 giorni, per chi matura i requisiti per l’accesso anticipato dal 1° luglio 2009 in avanti.
Lavoro di notte e pensione anticipata: la presentazione delle domande
I lavoratori notturni che avranno maturato i requisiti per la pensione anticipata entro il 31 dicembre 2019 possono presentare la domanda di riconoscimento dei requisiti entro il 1° maggio 2018. In caso di domanda successiva, si avrà uno slittamento in avanti del trattamento pensionistico anticipato.