Trasferirsi all’estero, i requisiti per superare i controlli del Fisco

Rate this post
cliccalavoro

Oggi sempre più italiani decidono di trasferirsi all’estero per lavorare e pagare meno tasse. Se anche voi state pensando di spostare la residenza oltralpe, fate attenzione ad alcuni requisiti per non avere problemi con il Fisco.

trasferirsi all'estero

Trasferirsi all’estero, attenti ai controlli del Fisco

Poco lavoro e tante tasse. In questo periodo storico, non è molto rincuorante lo scenario con cui si trovano a fare i conti i cittadini italiani. Se anche voi siete tra quelli che hanno deciso di trasferirsi all’estero, non abbassate la guardia, perché spostare oltralpe la propria residenza non è facile come sembra.

La dichiarazione del vostro trasferimento potrebbe far scattare dei controlli serrati da parte del Fisco italiano, fino a generare conseguenze poco piacevoli, se non prestate attenzione a rispettare alcuni requisiti. Per prima cosa, il vostro trasferimento dovrà essere effettivo e ufficializzato con l’iscrizione all’Aire, l’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero. Sarà vostra responsabilità accertarvi che l’operazione vada a buon fine.

Requisiti per trasferirsi all’estero

Non pensiate che trasferirsi all’estero significhi solo cambiare la propria residenza, come se vi spostaste da Roma a Milano. Avete deciso di vivere in un Paese straniero? Allora dovrete trascorrervi effettivamente più di 6 mesi per anno solare e stabilirvi il centro dei vostri interessi.

Nel caso in cui il Fisco italiano effettui dei controlli, dovrete anche essere in grado di dimostrarlo mediante la produzione di prove.

Evitate di mantenere in Italia case e bollette intestate, e così pure beni di proprietà, conti correnti, carte di credito, quote societarie e partita IVA a vostro nome. In caso contrario, l’Agenzia delle Entrate potrebbe infatti insospettirsi ed aprire un fascicolo, effettuando controlli mirati sulla veridicità delle vostre dichiarazioni.

Smartphone e Telepass tradiscono i falsi residenti

Trasferirsi all’estero, non significa però che vi dobbiate spogliare di ogni proprietà situata nel Belpaese. Potete stare tranquilli se in Italia avete solo un’abitazione, anche se non messa in vendita, e i suoi consumi energetici sono inferiori a 2 kilowatt ogni 3 anni.

Se il vostro trasferimento all’estero non è proprio regolare, prestate attenzione anche agli smartphone e ai Telepass. Si tratta infatti di dispositivi elettronici personali in grado di registrare tutti i vostri spostamenti. Grazie alle informazioni offerte da questi strumenti, il Fisco riuscirebbe a risalire ai vostri movimenti sospetti ed effettuerebbe controlli. Questi potrebbero fare emergere irregolarità dalle vostre dichiarazioni di trasferimento all’estero.

cliccalavoro
Rate this post