Trasferisi a Hong Kong: a quali opportunità di lavoro posso aspirare?
Un altro continente, un’altra cultura e naturalmente un’altra lingua. Trasferirsi per lavoro ad Hong Kong è una sfida, che però riserva grosse soddisfazioni.
La lingua
Ad Hong Kong si parla prevalentemente cantonese, ma i rapporti commerciali e culturali con la Cina sono molto stretti, per questo motivo il mandarino è estremamente diffuso e spesso obbligatorio per chi cerca lavoro. L’inglese è indispensabile ma non sempre sufficiente, soprattutto se non si lavora per aziende internazionali.
No ai “lavoretti”
Se si pianifica di restare per più di 90 giorni il passaporto da solo non basta e occorre un visto che presuppone un contratto di lavoro già firmato. Impossibile quindi improvvisarsi lavapiatti o camerieri. Puntare ai lavori specializzati è la soluzione più sicura per trasferirsi ad Hong Kong, anche perché i piccoli lavori in nero, oltre ad essere ovviamente illegali, sono puniti con sanzioni molto severe.
Finanza, commercio e servizi
Sono questi i tre settori dove è più probabile trovare un impiego. La quasi totalità della popolazione locale lavora nel campo dei servizi mentre i lavoratori stranieri possono collocarsi nell’ambito del commercio internazionale, in particolare se in possesso di una laurea in economia aziendale. Anche il settore alberghiero e quello della ristorazione offrono molte possibilità di inserimento. In ogni caso è importante avere delle qualifiche professionali perché la legge privilegia i lavoratori locali e l’azienda che assume è tenuta a dimostrare che nessun cittadino di Hong Kong può svolgere quel determinato lavoro, prima di offrire la posizione a uno straniero.
Carriera e stipendio
L’ambiente lavorativo di Hong Kong è impegnativo e molto competitivo, ma l’impegno viene sempre premiato sia con la possibilità di fare una carriera brillante, sia con stipendi davvero interessanti, soprattutto a fronte di un costo della vita molto più basso di quanto ci si potrebbe aspettare. A parte l’affitto, unica voce di spesa che rischia di diventare esorbitante se si vuole vivere in centro, le tasse sono basse e i servizi economici e funzionali; il guadagno netto quindi è decisamente superiore rispetto alla media europea.
Mettersi in proprio
Le attività indipendenti e gli investimenti stranieri sono benvenuti, tuttavia è bene ricordare che se si ha intenzione di aprire un’attività privata è necessario un diverso tipo di visto, detto licence, che è appunto una licenza commerciale. La burocrazia è molto più snella di quella italiana e non occorrono capitali eccessivamente grandi. Anche ottenere un prestito non è difficile perché la vita di Hong Kong si basa interamente sul business e le banche tendono ad agevolare chi fa impresa.