Aumenti pasta e pane, in settembre cresceranno i prezzi
Aumenti pasta e pane, in settembre si prevede una crescita dei prezzi a causa del forte calo della produzione di grano per la siccità. La stangata frutterà 2,7 miliardi e farà spendere alle famiglie oltre 45 euro in più ogni anno.
Aumenti pasta e pane, il Codacons lancia l’allarme
Dopo la pausa estiva, anche quest’anno è pronta ad attenderci la prima stangata sui prezzi dei beni di largo consumo. Si fa sempre più serio il rischio di aumenti pasta e pane, già a partire dall’inizio di settembre, per il forte calo nella produzione di grano.
Dalle prime stime, le famiglie potrebbero spendere 45 euro in più ogni anno, per un totale di 2,7 miliardi. È stato il Codacons, diffondendo una nota, a lanciare l’allarme sul possibile aumento, dovuto alla ridotta produzione di grano tenero e duro. Secondo l’associazione, a causarla è stata la grande siccità che negli ultimi 12 mesi ha investito i territori dei principali Paesi produttori, come Francia, Germania, Ucraina, Russia, Pakistan e Stati Uniti.
Secondo le previsioni, la produzione del grano diminuirà secondo una quota variabile nei diversi Paesi, provocando una perdita compresa tra 730 e 758 milioni di tonnellate nel giro di un anno. Ciò determinerà l’aumento del costo della farina e quindi del suo prezzo.
Di conseguenza si verificheranno aumenti pane e pasta, nonché di tutti i prodotti da forno. Oggi un italiano consuma mediamente ogni anno 24 chili di pasta e ben 60 chili tra pane, focaccia e pizza, con una spesa mensile per nucleo familiare pari a 76 euro. L’aumento previsto graverà sulle famiglie, che si troveranno a sborsare 45,6 euro in più ogni anno.
Il prezzo del grano non copre i costi: coltivazioni a rischio abbandono
Lo scenario preoccupa anche la Coldiretti. L’associazione di rappresentanza dell’agricoltura italiana teme l’abbandono delle coltivazioni da parte dei contadini già nel breve periodo. Si tratta di un fatto che metterebbe a rischio la sopravvivenza dell’intero pianeta.
Ciò potrebbe accadere perché il prezzo del grano duro è crollato al di sotto dei 22 euro/quintale, mentre quello del grano tenero sotto i 16 euro. Si tratta di cifre che attualmente non permettono di sostenere i costi di produzione, che invece sono in forte rialzo.
Anche panettieri e fornai sono molto preoccupati dalla situazione perché si troveranno ad aumentare i prezzi dei prodotti venduti a causa del rincaro di grano e farina. “È chiaro che non avendo ancora piena cognizione dell’aumento del costo del grano e delle farine all’ingrosso ci è difficile fare delle stime su quelli che potranno essere i rincari al dettaglio” ha dichiarato Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti.
