Cyberattacchi, università obiettivo sensibile

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Cyberattacchi, università obiettivo sensibile

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Le università sono spesso oggetto di cyberattacchi perché hanno un basso livello di sicurezza delle reti internet. Gli obiettivi principali sono proprio le ricerche scientifiche degli atenei.

Il precedente cinese nei cyberattacchi alle università

Recentemente ci sono stati numerosi cyberattacchi indirizzati proprio ai più noti atenei del mondo. A finire nel bersaglio dei criminali multimediali sono stati istituti di primissimo rilievo come l’università di Washington e quella delle Hawaii.

Il gruppo di esperti senza scrupoli è stato riconosciuto nel Mudcarp, un’organizzazione cinese che si occupava proprio di fare accesso illegittimamente nelle reti scolastiche. La pratica impiegata per riuscire nell’azione è stata il cosiddetto phishing.

Sono state inviate alcune e-mail ingannevoli per poi sottrarre i dati che servivano per accedere alle informazioni cercate. Il tranello è riuscito ma in poco tempo si sono anche attivate le contromisure.

Ovviamente la questione è stata analizzata perfino a livello governativo, scoprendo poi che dietro a questi cyberattacchi c’era addirittura la Cina. Infatti le informazioni che venivano rubate riguardavano soprattutto dinamiche militari su esperimenti inerenti alla missilistica sottomarina.

Le reti internet aperte

Se siete studenti universitari potete recarvi liberamente presso il vostro istituto accedendo il più delle volte a una rete pubblica senza efficienti protezioni di sicurezza. Infatti alla base stessa del concetto di scuola c’è l’idea del sapere che deve circolare in maniera svincolata e più intensa possibile.

Per un istituto universitario il fatto che le nozioni siano in circolazione è un sintomo di vitalità. Lo scambio delle opinioni, delle idee e di tutto ciò che riguarda lo studio è certamente positivo. L’atteggiamento è giusto ed è improntato alla reciprocità tra studenti. Ciò però rende le reti universitarie molto vulnerabili in entrata.

I dispositivi portatili

La tecnologia di ultima generazione prevede un ricorso massiccio al dispositivo portatile. Un tempo vi connettevate ad internet usando il computer fisso e la stessa cosa avveniva anche a scuola. Oggi nell’ateneo potete collegarvi alla rete tramite smartphone e tablet.

La grande quantità di dispositivi mobili rende tuttavia difficile distinguere gli accessi ordinari da quelli dei malintenzionati.

Rete aperta non significa sicura

Per proteggersi dai cyberattacchi la considerazione da fare è che rete aperta non significa affatto rete sicura. Purtroppo molti studenti ritengono che proprio il fatto di essere collegati con un’università sia una garanzia di assoluta incolumità. Invece occorre controllare attentamente accessi e impostazioni.

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