LA GIORNATA LAVORATIVA CONSIGLIATA DAGLI ESPERTI

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Ti immagini di poter lavorare 4 giorni su 5 (o 5 su 6 in tanti casi)? E portare le 40 ore settimanali a 30?

Sfortunatamente, con un tasso di disoccupazione così elevato come negli ultimi anni, la priorità è, ovviamente, avere un lavoro ma, per coloro che hanno la fortuna di averlo, è importante che le condizioni siano le migliori possibili. Una giornata lavorativa più corta non solo migliora la qualità della vita del lavoratore ma anche i risultati aziendali. Un impiegato più riposato e contento sarà più produttivo di uno con un carico di lavoro maggiore e più ore lavorate alle spalle. Inoltre, con meno ore di lavoro ci sarebbe meno stress e si ridurrebbero le assenze. E se, invece di 5 o 6 giorni alla settimana, un‘azienda aprisse solo 4 giorni, risparmierebbe molto.

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Oggi si stanno facendo alcuni test per verificare se una riduzione della giornata lavorativa genera più produttività. Questi test però sono da prendere con le pinze sia per i tempi di attivazione sia perché è il governo svedese che li sta facendo. A Göteborg, una delle principali città del paese, la metà dei funzionari sta lavorando 6 ore al giorno, mentre l’altra metà continua il suo orario di 8 ore. Alla fine dell’anno si verificherà quale dei due gruppi è stato più produttivo e quale ha avuto meno assenze dal lavoro.

Logicamente non ci sono solo vantaggi in una giornata lavorativa ridotta. Lo svantaggio principale è che anche il salario sarebbe ridimensionato se si lavorasse meno. Anche se, visto sotto un altro punto di vista, ci sarebbe più creazione di impiego. Sono invece sicure due cose: a prima è che ci guadagneremmo tutti in qualità della vita e potremmo conciliare molto meglio vita lavorativa e vita famigliare. La seconda è che, probabilmente, deve passare molto tempo prima che succeda…

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