I rischi di lavorare in nero: ecco quali sono
Lavorare in nero comporta molti rischi, soprattutto per il datore di lavoro ma anche per il dipendente. Senza contare il fatto delle tutele mancanti e dei problemi in caso di infortunio sul lavoro. Secondo diversi studi, quasi due milioni di persone, in questo momento, vengono pagate in nero per il loro lavoro.
Altri studi, effettuati dall’Ufficio Studi della CGIA di Mestre – l’associazione degli artigiani e delle piccole medi imprese – hanno rivelato che 1 disoccupato su 5 e 1 lavoratore su 10 ammette di aver lavorato in nero almeno una volta. Un panorama sommerso sul quale lo stato può agire solo parzialmente e, secondo gli esperti, un problema che pochi vogliono sradicare realmente. In realtà il 20% dei lavoratori ammette di pensare di lavorare in nero per arrotondare lo stipendio.
Lavorare in nero, ecco quali sono i rischi
Le cose stanno così. Se siete tra quelli che per necessità lo hanno fatto, ricordatevi che vi esponete a una serie di rischi e di svantaggi.
Non avete copertura sanitaria: il nostro sistema sanitario è basato sui contribuiti dei lavoratori. Nel caso di un padre o di una madre di famiglia, grazie ai contribuiti, viene garantita l’assistenza sanitaria anche ai minori a loro carico. Ovviamente, se state lavorando in nero, non contribuite in maniera corretta.
Non versate contributi: quando lavorate in nero non state versando contributi. Dai vostri versamenti dipendono le prestazioni del sussidio sociale, se siete disoccupati, e la vostra pensione, che si calcola in base ai versamenti effettuati.
Non avete diritto al sussidio: lo abbiamo già detto. Lavorare in nero non comporta alcun diritto, poi, al sussidio di disoccupazione. Inoltre, non avrete diritto a giorni di malattia retribuiti o a giorni di infortunio se necessari.
Sanzioni: ovviamente lavorare in nero è illegale e il Governo cerca di sradicare questa pratica scorretta infliggendo diverse sanzioni. Si rischiano sanzioni da 3 a 10mila euro. Se, inoltre, la persona sta percependo il sussidio di disoccupazione, la sanzione aumenta fino a 10 volte.
Pregiudicate il resto della popolazione: eticamente, frodare lo Stato non è corretto, anche nei confronti dei lavoratori legali. Lavorare in nero fornisce un vantaggio competitivo nei confronti degli altri occupati.
Chi lavora in nero accetta di farlo per uno stipendio minore e guadagnare di più, rendendo il mercato del lavoro meno competitivo e molto meno tutelato. Inoltre si tratta di un comportamento da parassita, perché si beneficia degli sforzi altrui.
Il lavoratore in nero riceve un compenso e potrebbe approfittare dei vantaggi riservati a un disoccupato (prestazioni, aiuti, sussidi) senza averne diritto.