Sindrome di Hikikomori, come aiutare gli adolescenti “reclusi”

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Se fino a qualche anno fa la Sindrome di Hikikomori era un fenomeno tipicamente giapponese, oggi invece è un problema che riguarda anche gli adolescenti italiani. Ecco gli utili consigli che potete seguire per aiutare gli adolescenti reclusi.

Che cos’è la Sindrome di Hikikomori
La Sindrome di Hikikomori è un fenomeno che prende vita in Giappone. Colpisce soprattutto gli adolescenti ma non è raro trovare anche giovani adulti afflitti da questa sindrome. Nasce dalla difficoltà di interagire con il mondo, dal sentirsi diversi e non allineati al comune pensare. Questa difficoltà spinge i ragazzi, poco alla volta, ad isolarsi dal mondo esterno e a rinchiudersi nelle quattro mura delle propria camera, all’interno delle quali sentirsi sicuri. L’unico canale di comunicazione che resta aperto con il mondo esterno è il web che diventa anche l’unico canale di comunicazione dei giovani afflitti dalla Sindrome di Hikikomori. Questo stato di cose può diventare molto pericoloso se non si interviene per tempo perché i giovani spinti all’isolamento rischiano di commettere gesti inconsulti sopraffatti dalla disperazione.

I sintomi della Sindrome di Hikikomori
Riconoscere i sintomi della Sindrome di Hikikomori non è semplice perché ad un occhio poco attento possono essere scambiati per semplice insofferenza verso la scuola. Invece la Sindrome di Hikikomori spesso colpisce proprio quei giovani che vanno meglio a scuola e che sono studiosi, i quali molto spesso vengono presi di mira dagli altri proprio per questo sentirsi diversi dai coetanei. La caratteristica principale dei ragazzi affetti dalla Sindrome di Hikikomori è infatti quella di essere estremamente intelligenti ma anche eccessivamente sensibili e di non aver ancora sviluppato gli strumenti necessari per riuscire a gestire una situazione del genere. Solitamente occorrono almeno 3 anni per riuscire a superare la Sindrome di Hikikomori ma se non si interviene per tempo si rischia di festeggiare il 40esimo compleanno rinchiusi nella propria stanza e isolati dal mondo.

I consigli per aiutare chi soffre della Sindrome di Hikikomori
I genitori e tutti quelli che si trovano a dover gestire qualcuno affetto da Sindrome di Hikikomori possono seguire alcune utili indicazioni per riuscire ad essere di aiuto concreto. Innanzitutto non bisogna forzare i ragazzi a rientrare a scuola ma va creato un certo distacco dalla fonte del disagio. È importante non farli sentire giudicati ma instaurare a poco a poco un dialogo, cercando di aiutare il giovane ad aprirsi. Indispensabile, poi, rivolgersi ad uno psicologo che saprà diagnosticare e valutare la gravità della Sindrome di Hikikomori e aiutare il giovane che ne soffre ad interagire con il mondo e uscire dal suo isolamento.

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