Le moderne malattie professionali: stress e burnout. Come un clima migliore sia favorevole per tutti

Rate this post

Stress e burnout sono le moderne malattie professionali. Gli studiosi sono concordi sul fatto che un buon clima aziendale convenga all’imprenditore e non solo al lavoratore. Ecco i motivi.

 

fiori di bach

Cos’è il burnout e perché è così diffuso?

L’esaurimento psicofisico correlato all’impegno lavorativo eccessivo è un problema sempre più frequente, che impatta su una vasta gamma di settori e che sembra essere diventato una costante.
In termini inglesi si chiama burnout e l’OMS lo ha addirittura classificato all’interno delle malattie professionali riconosciute. Autorevoli società che conducono analisi di statistica come GoodHabitz o Markeffect e che operano a livello internazionale hanno tracciato un’analisi impietosa, secondo la quale l’Italia sarebbe particolarmente colpita dal fenomeno, con il 70% dei lavoratori che ne soffrirebbe. Di questo campione, il 13% sarebbe affetto da una forma grave di stress e burnout, le moderne malattie professionali. Gli studiosi sono dunque concordi che un buon clima aziendale possa convenire sia all’imprenditore sia al lavoratore.

 

 

Benessere o iperproduttività?

Il centro studi McKinsey ha osservato un dato abbastanza particolare, cioè che il confronto tra i Paesi in via di sviluppo e i colossi mondiali è schiacciante. Il Camerun, ad esempio, ha una percentuale di esposizione al burnout che si attesta appena al 9% del conteggio complessivo dei lavoratori occupati.
Verrebbe abbastanza facile concludere che il burnout è una conseguenza negativa da imputare al mondo occidentale. Il benessere, dovuto a una maggiore facilità di reperire merci sul mercato, è il rovescio della medaglia dell’iperproduttività. Trovare momenti in cui il riposo è garantito, a prescindere dagli impegni professionali, diventa perciò determinante per una vita sana, anche al di fuori del luogo di lavoro e in famiglia. Non va dimenticato che tali criticità si ripercuotono poi nella vita privata.

 

Stress burnout: le moderne malattie professionali e le strategie degli studiosi per lo sviluppo di un clima aziendale positivo

L’indagine continua concentrandosi sulla generazione Z , con ben quattro quinti del campione che sarebbero disposti addirittura a cercare una nuova occupazione proprio per effetto delle condizioni di lavoro giudicate insostenibili.
Gli studiosi mettono in guardia lavoratrici, lavoratori, organizzazioni sindacali e aziende sul fatto che potrebbero esserci forti resistenze ad agire per arginare efficacemente il fenomeno. L’80% delle persone sarebbe scettico sulla promozione di iniziative orientate alla tutela del benessere sul lavoro.
Il dibattito resta aperto e nel futuro prossimo potrebbero esserci grandi cambiamenti, anche in senso positivo. È sufficiente pensare all’introduzione della settimana corta, che consentirebbe di contenere, o addirittura risolvere, il problema.

 

cliccalavoro_button (1)
Rate this post