Speriamo che sia femmina: storia di Martina e di un imprenditore che non ha paura della maternità.

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Il mondo del lavoro, quando fa notizia, di recente ci stupisce, purtroppo, per episodi negativi e risvolti estremi che ci fanno riflettere. Ma almeno per una volta, tutto ciò non è accaduto e quella di Martina Camuffo è una storia bella ed esemplare, che parla di riscatto e di valori. Perché i datori di lavoro che non amano le luci della ribalta spesso sono gli esempi migliori di un mondo del lavoro davvero ‘ideale’.

maternità

Martina partorirà il suo secondogenito tra pochi giorni. Ha 36 anni e un lavoro da pochi giorni. Ebbene sì, anche se la cosa ci sembra strana, Samuele Schiavon e Stefano Serena hanno deciso di assumerla nella loro agenzia web di Mestre, anche se sarà presto mamma, valutandola la migliore candidata per il posto vacante.

E quindi? Semplicemente aspetteranno: il lieto evento, la maternità e il rientro al lavoro della neoassunta, tra cinque mesi. Anni fa la moglie di Schiavon è stata licenziata quando era in attesa del loro figlio. Come imprenditore, lui ritiene di non avere nulla in comune con coloro che, all’epoca, hanno deciso del futuro della sua compagna. E ha pienamente ragione.

Dal canto suo Martina vive un piccolo momento di celebrità, data la sua rarissima condizione di quasi-mamma neo-assunta. Una piccola goccia in un mare di discriminazioni. Uno splendido esempio di cultura del lavoro da non dimenticare.

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